I- Promotori e organizzazione generale del progetto

L’Università degli Studi di Milano-Bicocca (Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”, OT-Orbis Tertius. Ricerche sull’immaginario contemporaneo) – insieme all’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze della mediazione Linguistica e Studi Interculturali, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano), all’Istituto freudiano, alla Scuola Lacaniana di Psicoanalisi, all’Istituto francese di Milano e alla Casa Editrice Astrolabio – propone un progetto culturale dedicato a esplorare il rapporto tra Lacan e la Cina.

L’iniziativa ha coinvolto l’A.A. 2012/2013 con laboratori, seminari, serate culturali, performance artistiche e attività di ricerca, per culminare nel mese di ottobre 2013 con un Convegno di due giornate. Il Convegno si terrà presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca, giovedì 17 ottobre 2013, e presso l’Università degli Studi di Milano, venerdì 18 ottobre 2013; i seminari e i laboratori hanno coinvolto gli spazi dell’Istituto freudiano (Umanitaria di Milano) e l’Università degli Studi di Milano (sede centrale e Polo di mediazione interculturale e comunicazione di Sesto San Giovanni).

L’iniziativa avrà un carattere fortemente interdisciplinare, privilegiando il colloquio/conversazione rispetto alla struttura lineare tradizionale. Sarà adottato uno stile espressivo e comunicativo che tenga conto della multi-medialità, affiancando alla formula tradizionale della relazione altri aspetti: dal cinema alle arti visuali, alla concreta presenza percettiva del principale e caratteristico dispositivo grafico, la calligrafia.

 

II – Caratteri generali del progetto

Tra la metà degli anni sessanta e la fine del decennio successivo – uno dei periodi più innovativi per il pensiero europeo contemporaneo –, le scienze umane in Europa, in particolare in Francia, incontrano nuovamente l’Oriente, in una dimensione originale e con molteplici declinazioni. Figure come Michel Foucault (Le parole e le cose), Jacques Derrida (La scrittura e la differenza), Roland Barthes (L’impero dei segni), Jean-François Lyotard (Discorso, figura), Gilles Deleuze (Logica del senso), Philippe Sollers (Sul materialismo), sono i grandi rappresentanti di questa tendenza e di questa passione comune.

Il progetto prende in considerazione questa specifica circostanza storica, che ha nella figura di Jacques Lacan un punto di riferimento centrale. Accanto all’interesse di Lacan per la cultura cinese e alle suggestioni che ha avuto modo di ricevere grazie a questo incontro, il progetto intende interrogare la condizione del soggetto nella cultura occidentale e il suo declino, le implicazioni estetiche a partire dal modello della scrittura e le sue vicende nelle differenti culture, il rapporto tra l’inconscio e l’aspetto enigmatico che il significante assume nel suo carattere di lettera, le possibilità di traduzione e interpretazione dell’insegnamento di Lacan in cinese, i rapporti e le divergenze tra lingue alfabetiche e scrittura cinese.

Per una ricostruzione del rapporto tra il pensiero filosofico, la pratica psicoanalitica, la ricerca linguistica e letteraria, la sinologia e la cultura orientale, lo specifico e originale rapporto tra Lacan e la Cina – occasionato anche, ma non solo, da un viaggio compiuto dallo psicoanalista in Oriente nel 1971 – è una testimonianza paradigmatica. La complessità e la multiformità del suo contributo ci sembrano l’occasione per un incontro fecondo tra differenti e complementari dimensioni disciplinari: la sinologia, la linguistica, la cultura letteraria e figurativa, la psicoanalisi, la filosofia.

A partire dalla singolarità della figura di Lacan, affronteremo i seguenti punti di discussione:

  •  Il rapporto tra la “lettera” – il carattere, la resa scritta di un segno linguistico – e il senso. Tra l’aspetto visibile, fisico-materiale, e la funzione semantica della scrittura nelle due differenti culture
  • La Cina di Lacan: il fascino esercitato dall’Oriente, e dalla Cina in particolare, su una cultura, come quella europea della seconda metà del Novecento, tesa alla ricerca del superamento della tradizionale nozione di “soggetto”
  • La ricezione di Lacan in Cina: la questione della traduzione di Lacan in Cina e della sua trasmissione da un punto di vista clinico, culturale e filosofico
  • Il rapporto, specifico della ricerca lacaniana nella sua singolarità, tra la nozione linguistica di significante e la dimensione dell’inconscio
  • Il grande richiamo collettivo dell’immaginario dell’Oriente sulle arti visive europee e in particolare sull’arte moderna così come si è sviluppata in Francia, ma non solo, a partire dalla tarda modernità

A questi aspetti si aggiunge oggi un tema di stretta attualità: la possibilità e la difficoltà di ricezione e di diffusione della pratica psicoanalitica – strettamente legata fin dalla sua nascita e soprattutto nella sua evoluzione, dopo Freud, al modello linguistico della scrittura mediante alfabeti o sillabari – in un terreno culturale così differente come quello cinese.

 

III – Configurazione organizzativa

1 – Il Comitato scientifico è composto da un rappresentante per ogni Ente o soggetto istituzionale coinvolto: Emanuele Banfi (Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa”), Fulvio Carmagnola (OT-Orbis Tertius. Ricerche sull’immaginario contemporaneo), Antonio Di Ciaccia (Istituto freudiano), Paola Francesconi (Scuola Lacaniana di Psicoanalisi), Francesco Gana (Casa Editrice Astrolabio), Marie-Christine Jullion (Dipartimento Scienze della mediazione Linguistica e Studi Interculturali dell’Università degli Studi di Milano), Alessandra Lavagnino (Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano).

2 – Il Comitato organizzativo è composto da Matteo Bonazzi, Fulvio Carmagnola, Silvia Pozzi.

Si ringraziano Valentina Ornaghi e Marta Valentini dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano per il supporto logistico e organizzativo.